neuropatia radicolopatia

“La notte è un tormento, non so come mettere il braccio. Devo cambiare di continuo posizione altrimenti sento formicolare le dita. Alla fine riesco a dormire, ma a volte mi risveglio con la mano paralizzata!!! Ho sempre pensato ad un problema di circolazione, ma di recente ho fatto alcuni esami ed i medici mi hanno detto che è una neuropatia."


Il termine "neuropatia" è usato per indicare un deficit funzionale dei nervi del sistema nervoso periferico.
Come descritto nella sezione "mielopatie", i nervi hanno il compito di trasportare il segnale nervoso dagli organi periferici al sistema nervoso centrale, e viceversa. In diversi casi, esposti più avanti, possono insorgere problemi che alterano la trasmissione del segnale. La sintomatologia varia a secondo se sono coinvolti i fasci nervosi a conduzione sensitiva o motoria. La maggior parte delle neuropatie sono miste, cioè sensitivo-motorie.
I sintomi sensitivi possono essere vari: dolore, torpore, bruciore, formicolio, punture di spillo, scarica elettrica, sensazione di arto fasciato o freddo ecc...; queste sgradevoli sensazioni hanno la caratteristica di svilupparsi lungo il decorso del nervo o in un'area corporea ben localizzata, definita "dermatometro", che rappresenta l’area della cute innervata dalla radice posteriore (sensitiva) del nervo; ad esempio, il dermatomero C6, che orgina dal nervo spinale che emerge dalla sesta vertebra cervicale, è costituito dalla cute della superficie laterale dell’avambraccio, secondo dito della mano e parte del primo. I disturbi motori si caratterizzano per la perdita di forza e trofismo muscolare del muscolo o del distretto, identificato con il termine "miomero", che riceve afferenza dalla radice motoria (anteriore) del nervo; il miomero S1, ad esempio, che origina dall'osso sacro, è rappresentato dai muscoli flessori plantari del piede (tibiale posteriore, tricipite surale e flessore lungo delle dita).
Le neuropatie sono classificate in base all'eziologia e all'entità del disturbo; si dividono in mononeuropatie, quando è interessato un singolo nervo, e polineuropatie. Tralasciando il grosso capitolo delle polineuropatie, che riconoscono diverse cause scatenanti, da quelle virali che possono causare la malattia di Guillain-Barrè (patologia estremamente invalidante, ma con prognosi favorevole), a quelle metaboliche (come il diabete che crea un danno vascolare, quindi nervoso), è bene porre attenzione alle mononeuropatie, essendo anche molto frequenti;  tra queste ultime, hanno una grande rilevanza le radicolopatie, i cui quadri clinici  sono conseguenza di una compressione del nervo spinale con sofferenza, come suggerisce il nome, a carico delle radici nervose; le radici sono le fibre che emergono dai corni della sostanza grigia del midollo spinale; quelle posteriori ricevono le afferenze sensitive destinate all'encefalo, quelle anteriori trasmettono le efferenze motorie ai muscoli. Entrambe vanno a formare il nervo spinale, che esce dal canale vertebrale attraverso il foro intervertebrale. Una compressione delle radici può causare i sintomi descritti a inizio a paragrafo: se è coinvolta la radice sensitiva emergeranno deficit sensitivi, se è coinvolta la radice motoria i sintomi si rifletteranno sulla motricità. Le cause di radicolopatia spesso sono da ricondurre ad ernie discali e processi artrosici che creano speroni ossei, gli osteofiti, che comprimono le radici nervose. Il quadro clinico può anche presentare entrambi gli aspetti, sensitivo-motorio, sopratutto quando la compressione avviene al di fuori del forame, cioè quando è colpito il nervo, come nella sindrome del tunnel carpale che si verifica al polso.
A tale ragione la diagnosi differenziale è importante perchè, anche in presenza di artrosi e protusioni discali, può accadere che i disturbi ad un arto sono da ricondurre a cause ben lontane dal rachide. E' il caso della "falsa sciatalgia",  una sindrome compressiva del nervo sciatico dovuta ad una ipertrofia del muscolo piriforme, che spesso viene confusa per una lombosciatalgia, la cui problematica ha orgine nel rachide lombare. Ed ancora, per quanto riguarda l'arto superiore, una brachialgia, cioè la manifestazione di sintomi lungo il braccio, può essere confusa con una cervicobrachialgia, mentre, in realtà, la compressione del nervo avviene lontano dalla cervicale come  nella sindrome dello "stretto toracico superiore", dove la muscolatura del piccolo pettorale e degli scaleni, oltre che delle ossa delle coste, può comprimere i rami del plesso brachiale negli spazi molto ristretti della spalla e comportare sintomi apparentemente simili a quelli di natura cervicale.
Fortunatamente, oltre i test clinici, che sono molto specifici, possiamo fare affidamento ad esami quali la risonanza magnetica (che vede bene protusioni ed ernie discali), l'elettromiografia (che valuta l'attività muscolare) e la neurografia (che studia la velocità di conduzione nervosa). Tutto ciò permette di inquadrare bene la problematica ed impostare un percorso teraupetico che si avvale di farmaci (quali corticosteroidi, antidepressivi triciclidici, neuroelettici, anticonvulsionanti e analgesici), ma soprattutto di un programma di fisioterapia.

neuropatia radicolopatia


Nella figura a sinistra è rappresentato il dermatometro, a destra un'ernia che comprime le radici nervose.
Notare l'esiguo spazio in cui decorrono i nervi del plesso brachiale, tra la muscolatura e le ossa della spalla.

 

In fisioterapia, l'iter teraupetico per le neuropatie/radicolopatie tiene conto dei fattori scatenanti la sintomatologia.
Nel caso delle polineuropatie, il fisioterapista dovrà concentrarsi sull'aspetto motorio, sensitivo e propriocettivo per il recupero della funzione. Le tecniche del Kabat, illustrate nella sezione "emiplegia" e "sclerosi multipla" sono molto valide, sopratutto quando vi è paralisi, come nel caso del nervo facciale (paralisi di Bell) o nella sindrome di Guillan-Barrè.
Laddove, invece, emerge un quadro di radicolopatia o in generale di compressione nervosa, sono indicate metodiche finalizzate alla correzione della postura, che permettono di "dare respiro" ai nervi intrappolati, esercizi di neurodinamica che mobilizzano il tessuto nervoso, e tecniche di messa in tensione delle strutture miofasciali, quali il pompage, che normalizzano l'elasticità del tessuto connettivo, la cui alterazione si manifesta anche con la presenza di punti trigger e dolore in distretti corporei che non hanno alcuna corrispondenza dermatometrica tra loro.

 

pompages

Pompages cervicale.

 
 

 

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